Introduzione
Hai gettato una piccola platea esterna perfetta a ottobre e a marzo trovi spanciamenti, crepe e quote mosse? Succede a molti. Il problema non è solo il calcestruzzo: è il sottofondo che gela, si espande e poi si assesta. Qui vediamo perché accade, quanto incide su tempi e richiami, e come impostare sottofondo, drenaggi, sezione, giunti e stagionatura per bloccare il fenomeno alla radice. Soluzioni pratiche, numeri di riferimento e dettagli da cantiere che puoi applicare subito, dal marciapiede al basamento per pompe di calore.
Indice Dei Contenuti
Punti Chiave
- In generale, quando l’acqua nel sottofondo gela aumenta di volume di circa il 9%: se il pacchetto non drena, la platea si solleva e poi “cade” creando crepe.
- Base granulare non geliva da 150–300 mm, pendenza 1.5–2% e allontanamento delle gronde riducono drasticamente i movimenti stagionali.
- Distanza giunti di contrazione: tipicamente 24–30 volte lo spessore della lastra; taglio a circa un quarto dello spessore entro 6–12 ore, in funzione del meteo.
- In zone fredde è comune considerare profondità di gelo da 60 a 120 cm: isolamento perimetrale e sottofondo stabilizzato aiutano dove non puoi scendere a tale quota.
- Molti contractor evitano richiami impostando curing protetto per 48 ore e gettando sopra 5 °C in salita, con teli termici e acceleranti senza cloruri.
Perche Le Platee Si Muovono D'Inverno
Il “frost heave” non perdona: terreno fine (limi/argille) + acqua + gelo = spinta verso l’alto. Con lo scioglimento arrivano i vuoti e l’assestamento. È comune vedere:
- crepe a ragnatela o lungo spigoli;
- fessure in corrispondenza di tubazioni o tombini;
- porte/pedane che non chiudono più in quota.
Perché ti costa
- Più visite a primavera (anche 2–3 uscite tra stucchi e molature).
- Perdita di credibilità, specialmente su micro‑opere.
L’obiettivo
Eliminare l’acqua intrappolata e impedire che il volume congelato “tiri su” la lastra. Si fa con drenaggi, inerti giusti, giunti ben pensati e curing serio.
Sottofondo E Drenaggio: La Base Che Non Gela
Il problema
Sottofondi fini o compattati troppo umidi trattengono acqua. Con il gelo spingono la platea. Senza via di fuga, la lastra si muove.
La soluzione
- Granulometria non geliva: inertes misti ben graduati (ad es. 0–32 mm) o ghiaietto drenante sotto lo strato di finitura.
- Spessore base: in generale 150–200 mm per camminamenti e platee leggere; 200–300 mm dove c’è carico maggiore o terreno cedevole.
- Geotessile tra terreno e inerti per separazione su terreni fini.
- Pendenza: porta via l’acqua con almeno 1.5–2% dalla casa e dai punti sensibili.
- Dreni: tubo drenante con geotessile verso recapito sicuro quando il sito raccoglie acqua; convoglia gronde e condense fuori area platea.
Esempio reale
Basamento pompa di calore 1.2×0.6 m su terreno limoso. Scavo 300 mm, geotessile, 200 mm di 0–32 mm compattato a strati, pendenza 2%, micropelo drenante sul lato valle. Nessun movimento dopo il primo inverno; prima, la macchina “ballava” a marzo.
| Aspetto | Pratica Comune | Miglioramento |
|---|
| Base | 80–100 mm inerti casuali | 150–200 mm 0–32 mm compattato a strati |
| Pendenza | Quasi zero | 1.5–2% lontano da manufatti |
| Gride | Scarico su area platea | Prolunga scarico oltre la platea |
Profondita Di Posa E Isolamento Al Bordo
Il problema
In aree fredde la profondità di gelo può arrivare molto sotto la base della platea, soprattutto vicino a spigoli e manufatti snelli.
La soluzione
- Profondità di posa: dove possibile, porta il piano di fondazione su base stabilizzata sotto la zona di gelo locale. In generale, molte zone fredde considerano 60–120 cm; verifica i riferimenti locali.
- Isolamento perimetrale: se non puoi scendere, usa XPS/EPS ad alta densità 50–100 mm in orizzontale a “gonna” attorno alla platea (600–1200 mm), protetto da geotessile e inerti. Riduce la penetrazione del fronte di gelo sotto l’opera.
- Disaccoppiamento: bordi su tubazioni/pozzetti con anello di materiale comprimibile per assorbire micro‑movimenti.
Esempio reale
Marciapiede 10 m in zona con gelo frequente. Impossibile scendere oltre 250 mm per impianti. Inserita “gonna” XPS 80 mm su 800 mm attorno alla sagoma + base 200 mm drenante. A primavera, giunti puliti e nessun sollevamento localizzato.
Sezione, Armatura E Giunti: Dettagli Che Contano
Il problema
Anche con un buon sottofondo, senza giunti e armature adeguati le tensioni si scaricano in crepe casuali.
La soluzione
- Spessori: in generale 100–120 mm per pedonale/platee leggere; 125–150 mm dove c’è carico veicolare occasionale.
- Armatura: rete elettrosaldata (es. fili 6–8 mm, maglia tipica 15×15 cm) ben coperta; oppure fibre secondo scheda prodotto per controllare fessurazioni plastiche.
- Giunti di contrazione:
- distanza tipica pari a 24–30× lo spessore della lastra (es. lastra 10 cm → giunti ogni 2.4–3.0 m);
- profondità taglio ≈ 1/4 dello spessore;
- esecuzione entro 6–12 ore (più verso 6 con meteo caldo/vento).
- Giunti di costruzione: pianifica riprese su lati corti con barre di ripresa o connettori lisci dove serve trasferimento.
- Bordi: rinforza spigoli esposti (cordoli o addensamento armatura) e prevedi smusso per ridurre sbeccature.
Esempio reale
Piazzola 3×4 m per deposito. Spessore 120 mm, rete 6 mm, giunti a 2.8 m e taglio a 30 mm dopo 8 ore (meteo fresco). Nessuna crepa random; prima i tagli tardivi di 24 h portavano fessure al centro.
Getto E Stagionatura In Inverno
Il problema
Il gelo nelle prime ore compromette presa e resistenza, amplificando i danni del ciclo gelo‑disgelo successivo.
La soluzione
- Finestra climatica: è comune gettare quando aria e calcestruzzo restano sopra 5 °C in salita nelle prime 24–48 h.
- Protezione: teli termici, paglietta e coperture per trattenere calore; evita correnti d’aria.
- Miscela: valuta cementi più reattivi o acceleranti senza cloruri secondo scheda tecnica e normativa locale.
- Curing: mantieni umidità e temperatura; disarmo e traffico solo a maturazione adeguata.
- Tempistica giunti: organizza squadra/attrezzature per tagliare nella finestra giusta.
Esempio reale
Camminamento 1.2×8 m gettato con minima 4–6 °C e massima 10–12 °C. Teli termici 48 h, tagli dopo 7 h, riparo dal vento. In generale, questo approccio riduce sensibilmente micro‑fessurazioni da ritiro plastico e danni da gelo precoce.
Domande Frequenti
Come capisco la profondità di gelo locale?
Consulta linee guida regionali, uffici tecnici comunali o mappe climatiche nazionali. In generale, le zone montane e del nord hanno profondità maggiori (anche oltre 60–100 cm). Se non puoi scendere, usa isolamento perimetrale e base drenante.
Meglio rete o fibre per una platea piccola?
Entrambe funzionano se usate correttamente. La rete controlla aperture di fessura, le fibre riducono le fessure plastiche. Molti contractor impiegano fibre secondo dosaggi del produttore e, dove servono bordi robusti, aggiungono rete localmente.
Posso gettare con temperature basse?
Sì, con piano invernale: finestra sopra 5 °C in salita, teli termici, acceleranti senza cloruri, attrezzature pronte per tagli precoci. Evita getti con gelo previsto nelle prime 24–48 ore senza protezioni adeguate.
Ogni quanto vanno fatti i giunti?
In generale, 24–30 volte lo spessore della lastra e taglio a circa un quarto dello spessore entro 6–12 ore, adattando aiu condizioni meteo. Mantieni pannelli il più quadrati possibile per distribuire tensioni.
Serve sempre un drenaggio tubato?
No. Se la pendenza allontana l’acqua e il sottofondo è davvero drenante, spesso non serve. Inserisci tubo drenante quando il sito raccoglie acqua o ha recapiti naturali difficili.
Conclusione
Le crepe da gelo sulle piccole platee non sono “sfortuna”: sono quasi sempre sottofondi e dettagli non pensati per inverno e acqua. Con base non geliva da 150–300 mm, pendenze 1.5–2%, isolamento perimetrale dove serve, giunti ben dimensionati e curing serio per le prime 48 ore, eviti richiami e proteggi margini.
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